Facciamoci una frøhvelv
Antonietta 03/10/2012Svalbard è un arcipelago che si trova a nord della Norvegia a 1200 chilometri dal Polo Nord, un posto molto freddo quindi. Sull’isola di Spitsbergen, la più grande di tutto l’arcipelago, il paese più popoloso è Longyearbyen facilmente raggiungibile in aereo.
Un ipotetico esploratore che volesse fare un giro nei dintorni alla scoperta delle bellezze del posto si troverebbe ad ammirare distese di conifere, acque ricche di pesci e ghiacci perenni con colori che l’uomo non potrà mai riprodurre.
Molti dei nostri lettori utenti del sito si chiederanno: perché un articolo su questo posto? Un sito che si occupa di divulgare il vivere quotidiano rispettando la natura e il recupero di antichi modi di nutrirsi con ciò che essa ci da spontaneamente, quale legame potrebbe avere con un gruppo di isole poste alla fine del nord del mondo?
Un po di pazienza…
Non lontano dal paese, 120 metri dentro una montagna, un ipotetico esploratore dopo aver superato 4 livelli di sicurezza rappresentati da 4 porte blindate, dopo aver percorso un tunnel di 125 metri arriverebbe a 3 grotte molto grandi, circa 1200 metri cubi ciascuna, nelle quali vedrebbe file interminabili di scaffalature metalliche blu e rosse numerate progressivamente nelle quali sono stipate scatole blu, centinaia di migliaia di scatole blu.
Quell’ ipotetico esploratore penserebbe di aver trovato un tesoro e avrebbe ragione! In quelle grotte è conservato a – 18° il tesoro più importante del nostro pianeta, la nostra speranza di sopravvivenza in caso di conflitto nucleare o in caso di eventi catastrofici di proporzioni mondiali.
A quel luogo del profondo nord del pianeta ci unisce lo Svalbard Global Seed Vault ( in Norvegese: Svalbard globale frøhvelv; in Italiano: deposito globale sotterraneo dei semi di Svalbard ), il deposito di semi NON OGM più grande del mondo.
Se fosse concesso di aprire quelle scatole, l’ipotetico esploratore vedrebbe semi che arrivano da tutte le nazioni, miliardi di semi di tutte le varietà esistenti nella biodiversità agricola mondiale.
Ogni nazione partecipa con le spedizioni di semi dei prodotti che la caratterizzano; l’Italia, per esempio, nel 2010 ha spedito in questo “Fort Knox” 8 scatole con 500 semi di Foeniculum vulgare (il finocchio) e 100 scatole con 577 semi di Cicer arietinum (il cece). Naturalmente nel Seed Vault vi sono conservate anche specie rarissime come il pomodoro rosa tedesco e la fragola rara e preziosa che cresce sul vulcano Atsonopuri, nelle isole Curili, in Russia.
Ogni paese ha la sua banca nazionale dei semi, nel mondo ce ne sono 1400 circa; in Inghilterra la banca del seme ha già raggiunto il miliardesimo seme; anche noi in Italia tra indicibili difficoltà siamo riusciti ad istituire la “Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione Ex situ della flora spontanea italiana” RIBES, che coordina le tante banche universitarie e di associazioni sparse in tutta la nazione; lo scopo comune è raccogliere e salvaguardare le piante attraverso la conservazione dei semi.
La prima banca dei semi fu istituita nel 1926, dall’agronomo Nikolaj Vavilov a San Pietroburgo, la Pavlovsk Agricoltural Station, che riuscì a sopravvivere all’assedio di Leningrado nella seconda guerra mondiale ma non si sa se riuscirà a resistere e a sopravvivere alla speculazione edilizia di oggi.
Ciascuno di noi, può sentirsi parte di questa grande avventura e cogliere l’opportunità per cercare semi antichi o recenti non ogm e far crescere piantine che daranno semi che possono essere conservate nel tempo; anche se non abbiamo un orto possiamo usare vasi: non è la quantità ma la qualità che va ricercata.
Costruiamo la nostra banca personale di semi NON OGM, costruiamo la nostra personale frøhvelv!