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Rosmarino

Antonietta 18/09/2012

E’ un arbusto  cespuglioso comune in tutti i paesi del Mediterraneo, si adatta a tutti i climi e a tutti i tipi di terreni. Le foglie sono strette, fitte e allineate, di colore verde scuro sulla pagina superiore e biancastre su quella inferiore. I fiori sono raccolti in grappoli apicali, di colore lilla, malva o bianchi a seconda della della varietà a cui appartengono. I frutti sono acheni piccoli e ovali. Il Rosmarinus officinalis prostratus è la varietà tappezzante adatta ad aiuole o pergolati. La moltiplicazione delle piantine si ottiene con talee dei rami dell’anno precedente, piantati in vasetti riempiti di torba e sabbia o direttamente a dimora in terreni soffici. Fare attenzione ai rami molto vecchi, vanno potati per dare alla pianta la possibilità di rinnovarsi.
Nell’orto, la sua consociazione con la salvia è protettiva per entrambe e allontana la mosca delle carote.

Come  pianta officinale, è molto usato in erboristeria, perché ricco di principi attivi nelle foglie e nei fiori: i terpeni e gli oli essenziali. Viene largamente  utilizzato per le sue proprietà digestive, antispasmodiche.

Come per tutte le erbe officinali, anche il Rosmarino ha una storia che viene da lontano e  racconta di leggende sul significato del nome; forse deriva dal latino Rhos Marinus, rugiada del mare o dal greco Rops Myrinòs, arbusto profumato, non c’è la certezza.

I popoli primitivi, bruciavano il rosmarino per tenere lontano gli spiriti maligni proteggere la vita matrimoniale.

I Romani che ancora non conoscevano l’incenso, bruciavano rami secchi di rosmarino nei templi, per onorare i loro dei.

E’ certo che ne sono stati trovati rami in tombe dell’antico Egitto, come affermava Prospero Alpini, medico e scienziato italiano del XVI° secolo padre della Semeiotica, che in Egitto poté dedicarsi allo studio della botanica, sua principale passione; a lui si deve il principio della differenza sessuale nelle piante adottata anche da Carl Nilsson Linnaeus (Linneo).

Alla corte del Re Sole, nella Francia della fine del 1600, era famoso il distillato “acqua della Regina d’Ungheria” usato come rimedio per quasi tutte le malattie, che aveva come ingrediente principale il rosmarino.

Oggi questo arbusto sempre verde è largamente impiegato nelle preparazioni galeniche per uso interno ed esterno, grazie ai suoi terpeni ed oli essenziali e alla riscoperta delle sue proprietà curative per lungo tempo dimenticate:

  • proprietà toniche: esercitate sulle pareti gastriche, stimolano l’appetito e facilitano la digestione,
  • proprietà antispasmodiche: attenuano  i dolori provocati da reumatismi, gotta, disturbi articolari,
  • proprietà carminative: eliminano l’aria presente nello stomaco e nell’intestino, causa di dolori addominali (coliche).

Il suo principio attivo è ottimo come regolarizzante del flusso mestruale; anticamente in zone rurali veniva usato nella preparazione di infuso abortivo.
I suoi principi attivi amari aiutano la digestione e favoriscono l’aumento della secrezione biliare nelle colecisti croniche.

Altre notizie e ricette medicamentose sono disponibili nella sezione Star bene.

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