Corbezzolo: Storia, Curiosità, Virtù terapeutiche.
Antonietta 29/11/2012E’ conosciuto con molti nomi comuni: amlin, pomin ross, albatro, ciliegio marino, sorva pelosa e altri ancora a seconda della regione considerata. Pare che il suo nome botanico, Arbutus unedo, si debba al “sapore aspro” delle foglie e dei frutti in lingua celtica ( Arbutus ) e a Plinio il Vecchio che non amava i suoi frutti ed era solito dire “ ne mangio uno solo” cioè unum edo – unedo ; i Greci chiamavano i frutti Komaros, lo stesso nome che usavano per le fragole e anche Ovidio fa riferimento al Corbezzolo come di “fragole di monte” che la terra spontaneamente donava agli uomini per appagarli.
La pianta è presente nello stemma della città di Ancona e Madrid.
Nel Risorgimento il Corbezzolo era associato al tricolore per i fiori bianchi, le foglie verdi e i frutti rossi; il poeta Giovanni Pascoli lo celebrò con una poesia.
In alcune zone del centro Italia, era tradizione andare per boschi a cibarsi di questo frutto durante la festa che si celebrava il 28 Ottobre come in una sorta di rito dei “baccanti”.
In alcune località della Sardegna rurale, i rami del Corbezzolo sono ancora oggi usati per costruire “su pilìsu“, lo strumento che viene utilizzato per rompere la cagliata del latte.
Nella tradizione contadina e popolare, il Corbezzolo simboleggiava l’amore e la gelosia per il colore esterno rosso e la polpa gialla.
I suoi rami erano posti sull’uscio di casa come benvenuto per gli ospiti.
Virtù terapeutiche.
- Le foglie di Corbezzolo sono ricche di tannino ( in passato sono state usate per conciare le pelli) e di un glicoside, l’arbutoside; il decotto di foglie è diuretico, astringente e antisettico.
- I frutti sono antidiarroici, ma contengono anche un alcaloide che può avere effetti negativi su persone sensibili.
Si sconsiglia l’uso eccessivo dei preparati e dei frutti, in alte quantità potrebbero risultare tossici.